Villa Ospizio, 25 aprile 2024: l’orazione di Vincenzo Rossi.

Pubblichiamo il testo dell’orazione commemorativa pronunciata da Vincenzo Rossi in occasione delle celebrazioni del 79° della Liberazione.

Buon 25 aprile a tutti voi e grazie per essere qui così numerosi, nonostante il clima
sfavorevole.
Mi chiamo Vincenzo Rossi e sono iscritto alla Sezione cittadina dell’ANPI ma vi porto
i saluti anche a nome di tutte le Associazioni Partigiane.
Oggi, 25 aprile 2024 (79° anniversario della liberazione), siamo qui per ringraziare e
rendere onore ai caduti per la nostra libertà. Essi hanno lottato, per ottenere e
difendere la loro libertà e la loro democrazia, come tanti giovani nel mondo sono
costretti a fare ancora oggi.
I nostri partigiani hanno lottato per avere un mondo migliore, solidale, antifascista e
per potere vivere in pace.
In questo periodo storico, faccio fatica a trovare proposte e soluzioni affinché si
riesca a riprendere per mano la pace.
Oggi L’ANPI è contro ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia sulla
popolazione civile.
Solo con il rifiuto della guerra e della violenza possiamo tutti impegnarci per
costruire la giustizia, il rispetto per i diritti di autodeterminazione delle popolazioni,
la riparazione dei torti causati o subiti, la convivenza, la solidarietà, la pace giusta e
duratura.
Oggi l’ANPI è la casa di tutti gli antifascisti appassionatamente e generosamente
impegnati per la difesa e la piena attuazione della nostra carta costituzionale,
insostituibile dettato di diritti e di democrazia.
L’attuale governo di destra sta cercando – avendone i numeri per farlo – di
stravolgere l’impianto della nostra legge fondamentale col “premierato”. Vuole
inoltre diversificare i diritti degli italiani a seconda della regione in cui risiedono (la
cosiddetta “autonomia differenziata”).
Oggi l’ANPI è al fianco dei sindacati che si battono per garantire a tutti un lavoro
giusto e dignitoso e per debellare il precariato e la disoccupazione.
Siamo per un’informazione libera e indipendente (oggi messa sempre più in
discussione), presupposto imprescindibile per una sana e robusta democrazia.
Siamo per debellare la corruzione, renderla estranea al Parlamento, ai governi
nazionali e locali, alle istituzioni, ai partiti ed alla politica tutta.
Vogliamo inoltre una sanità pubblica universalistica dotata di risorse sufficienti a
renderla tale.
La scuola, in tutti i suoi gradi, da quella per l’infanzia all’Università, è un diritto per
tutti ma non può diventare la “fabbrica” del precariato. Da un’istruzione giusta e di
qualità dipende il futuro economico e civile del Paese, perché l’istruzione ci rende
più liberi, critici e difficilmente manipolabili. È necessario un insegnamento più strutturato e rigoroso della storia dell’antifascismo e della Resistenza, che sono i fondamenti della nostra costituzione, così faremo crescere le nuove generazioni nel rispetto degli altri. 

Vincenzo Rossi, dell’ANPI cittadina, mentre pronuncia il suo discorso

In Italia l’immigrazione va affrontata con politiche di accoglienza e integrazione e
non con visioni di mero ordine pubblico che alimentano esasperazioni e paure. Le
paure, seminate a piene mani dai nostri attuali governanti, servono a loro per
raccogliere più consensi.
L’antidoto alla paura, diceva l’altro giorno Scurati, è la speranza; più difficile però
della paura da manipolare e seminare. Ma dobbiamo tutti provarci, perché in un
mondo solidale, senza nemici, pieno di speranza per il futuro, si vive molto meglio.
Ci battiamo per una giustizia fondata sull’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla
legge e per una magistratura autonoma e indipendente, anche nel giudicare sé
stessa. Non c’è quindi bisogno di controlli psicoattitudinali governativi dei suoi
componenti. Una magistratura autonoma, indipendente, dotata del personale e dei
mezzi necessari, sarà decisiva per assicurare ai cittadini il diritto alla giustizia e alla
sicurezza e per rendere più adeguata e vincente la lotta a mafie e altri poteri
criminali.
L’ANPI non è un partito, non lo vuole essere, né diventare. I suoi iscritti sono
collocati in politica trasversalmente.
Anche noi al nostro interno abbiamo spesso opinioni divergenti, ma tutti insieme
cerchiamo di tralasciare gli individualismi, le differenze politiche, le divisioni e
concentrarci sulle cose che ci uniscono: la trasmissione della memoria della
Resistenza, la difesa della Costituzione e l’Antifascismo.
L’antifascismo è un dovere morale per tutti i democratici, l’antifascismo è una virtù.
Quindi, che oggi sia un nuovo inizio per intraprendere una lotta per i valori, per la
difesa della nostra Costituzione oggi sotto attacco, per la solidarietà, contro le
discriminazioni, le disuguaglianze e la criminalità organizzata.
Uniamoci per definire al meglio il mondo che vogliamo lasciare alle future
generazioni.
Noi ci siamo.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE.
BUON 25 APRILE.
VIVA LA RESISTENZA.
VIVA L’ITALIA ANTIFASCISTA.
Grazie.

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