Il messaggio agli iscritti del segretario del Circolo

 

Nel tondo a sinistra, il Segretario del circolo Nando Ganassi

Riportiamo la lettera scritta dal Segretario nella mattinata odierna agli iscritti del nostro Circolo. 

Gentile iscritta, gentile iscritto,

soltanto a tarda notte, è avvenuta l’attesa firma del nuovo decreto da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Come anticipato dalle dichiarazioni provenienti dall’Esecutivo e dagli esponenti parlamentari riportate dalla stampa, il decreto prevederebbe la suddivisione del territorio nazionale in diverse aree (rossa – arancione – gialla) in base alla corrispondenza della situazione di ciascuna regione con gli scenari di rischio individuati dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, di concerto con altri autorevoli soggetti istituzionali, accademici e ospedalieri, e resi noti nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19”.

L’assegnazione a un’area di rischio o un’altra dovrebbe dipendere da una decisione con ordinanza del Ministro della Salute sentiti i Presidenti delle regioni interessate. Il condizionale resta d’obbligo fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto.

La situazione è critica, e in alcuni contesti molto grave, come dimostra la posizione a favore di un immediato lockdown per Milano esternata dal presidente dell’Ordine dei Medici della città meneghina.

La seconda ondata ha travolto tutta l’Europa e si è fatta rapidamente largo nel nostro Paese mettendo ancora una volta a dura prova il Sistema sanitario e confermando l’elevata contagiosità di questa forma di Coronavirus, come ribadito con fermezza dalla comunità scientifica sin dalle prime analisi e dai primi studi aventi ad oggetto il nuovo agente patogeno.
La regione Emilia-Romagna dovrebbe rientrare nella zona a rischio cd. giallo, dove l’inquadramento viene deciso sulla base dell’Rt (il tasso di contagiosità) e di un insieme di altri 21 parametri, disponibilità ospedaliere e la capacità di gestione dei sistemi sanitari regionali, ecc.
L’aggettivo “giallo” e la conseguente collocazione nella terza fascia di suddivisione territoriale, quella con minori restrizioni, non deve essere considerato un motivo per abbassare la guardia e ritenere che la situazione resti più favorevole.

Nella complessa ricerca di un equilibrio da parte del Governo nel bilanciamento di un bene fondamentale come la tutela della salute con le esigenze economiche, il sostentamento e l’esercizio delle libertà da parte dei cittadini, la scelta che è parsa più appropriata è stata quella di intervenire con misure più onerose a seconda della gravità della situazione riscontrata nei vari ambiti regionali. Se la previsione di un ventaglio di restrizioni non omogeneo su tutto il territorio nazionale è fondata su valide ragioni (e in linea con le decisioni adottate in altri contesti europei), altrettanto importante è ribadire il ruolo centrale di noi cittadini nell’arginare l’avanzata della pandemia evitando un nuovo scenario di zona rossa nazionale.

Il richiamo alla responsabilità del singolo privato cittadino riveste un peso fondamentale per la tutela della salute e della vita di tutti noi senza differenziazioni di sorta circa l’età anagrafica; per poter mantenere attivi e in presenza gli asili nido, le scuole materne e i gradi inferiori delle scuole dell’obbligo, già duramente colpiti nel corso dell’anno. L’istruzione in presenza è fondamentale per la crescita educativa e l’avvenire dei bambini e dei ragazzi.

I sacrifici richiesti hanno un peso sicuramente gravoso ma rappresentano l’unica via per salvaguardare la stessa unità istituzionale del Paese, come ricordato anche dalla nostra Segretaria provinciale del PD nella lettera pubblicata sulla Gazzetta.
Ci appelliamo, senza polemiche, come cittadini ai nostri rappresentanti istituzionali affinché gli interventi a sostegno dei settori economici e delle famiglie più colpite dagli effetti della pandemia siano garantiti in tempi rapidi e con azioni coordinate come richiesto dalle regioni.

È quanto mai necessario, inoltre, che si prosegua sollecitamente nel rafforzamento del sistema sanitario e si inizino a porre solide basi per garantire un investimento pieno, fruttuoso e adeguato dei fondi stanziati dall’Unione Europea, senza improvvisazioni dell’ultimo momento.
Il Fondo di Recupero (Recovery Fund) rappresenta un momento di svolta epocale nelle politiche di integrazione europea e una imprescindibile ancora di salvezza per evitare che, dopo la pandemia, del tessuto sociale ed economico del nostro Paese restino solo macerie.

Nella difficoltà della situazione, congelate tutte le attività in presenza già dall’inizio di ottobre (prima dell’intervento delle prime misure contenitive legate all’avanzare della seconda ondata di contagi), come Circolo PD stiamo lavorando per riuscire a offrire momenti di confronto a distanza tramite i mezzi di comunicazione telematica già utilizzati proficuamente durante la scorsa primavera.

Una riprogrammazione delle attività che vedrà la prima occasione di dibattito nella serata di giovedì 12 novembre, a partire dalle ore 21:15, con una videoconferenza cui prenderà parte la senatrice pd Caterina Bini, membro della Commissione Igiene e Sanità e Responsabile nazionale Enti locali del PD.
Per partecipare all’iniziativa che avrà luogo sulla piattaforma Google Meet, chiediamo agli iscritti interessati di inviare una mail all’indirizzo pdreggio6@gmail.com.

Con la fiducia e la speranza che le misure adottate possano condurre ai risultati attesi,

porgo a tutti voi e alle vostre famiglie un caro saluto.

A presto.

Nando Ganassi
Segretario del Circolo PD Reggio Emilia Est

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