
Adriana Albini è una ricercatrice in campo oncologico di fama internazionale: tra le italiane più proficue e citate nella comunità scientifica. Attualmente, è direttrice della Fondazione MultiMedica Onlus e docente di patologia generale alla Bicocca di Milano.
La BBC ha recentemente inserito la dott.sa Albini, unica italiana, tra le 100 donne più influenti nel mondo per il 2020. È la prima personalità italiana a giungere ai vertici dell’American Association for Cancer Research; dal 2012-2015 è stata Direttrice del Laboratorio di Ricerca Traslazionale e dell’Infrastruttura Ricerca e Statistica dell’IRCCS Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.
Tra le sue passioni, in cui riscuote altrettanti successi, la scherma, la scrittura e la politica. Proprio in ragione del suo impegno politico, Adriana Albini è stata iscritta per un periodo al PD di Reggio Emilia con tessera presso il nostro Circolo, dove abbiamo avuto l’onore di vederla tra i componenti del Comitato direttivo.
La dottoressa Albini ripercorre l’esperienza reggiana e il suo contatto con la nostra comunità democratica in una nota indirizzata proprio al Blog del Circolo. Siamo estremamente lieti di poter ospitare l’intervento che segue:
“I miei tre anni al Santa Maria come dipendente di IRCCS-ASMN di Reggio Emilia sono stati entusiasmanti e con molte persone, sia in Ospedale che fuori, ho compiuto un percorso fondamentale.
Sono arrivata a Reggio Emilia nell’aprile del 2012. Ho lavorato per la costruzione e il consolidamento della ricerca all’IRCCS e i suoi laboratori in vista della Site Visit effettuata nel Luglio 2012 da parte della Commissione istituita dal Ministero della Salute.
Questa visit, per la quale tutti abbiamo lavorato in squadra, ha portato alla conferma (Ministero della salute-Protocollo n. 0006933 del 23/11/2012) del Carattere Scientifico di IRCCS. Era solo l’inizio e ho avuto la possibilità di partecipare a riorganizzare l’Infrastruttura Ricerca e Statistica, che aveva assunto carattere dipartimentale col 1° luglio 2012. Mi sono anche occupata della realizzazione dei laboratori di ricerca, prima al 5° piano e poi nella loro attuale posizione, partendo quasi da zero, con l’entusiastico aiuto dei ricercatori.
È stata un’impresa straordinaria, realizzata grazie al supporto e l’alleanza di affermati professionisti reggiani, e dell’Alta Direzione di allora che mi ha sostenuta nella creazione della parte Dipartimentale dell’Infrastruttura tra cui la neo-istituzione del “Grant Office” (supporto a reperire risorse per la ricerca)*.
In questa avventura bellissima e coinvolgente che mi ha resa un po’ reggiana (ho comprato casa qui e mi sono iscritta alla palestra di scherma Koala con cui ho conquistato un argento europeo, nonché iscritta al PD reggiano), ci sono molti direttori di struttura con cui ho collaborato strettamente. Voglio ricordarne in particolare due: Corrado Boni, l’oncologo medico, tristemente scomparso da poco, con cui ho condiviso i momenti di formazione e l’impiego del personale di ricerca coinvolto nel data management e Lucia Mangone, responsabile del registro tumori, con cui ho lavorato tantissimo, alla costruzione del team dell’Infrastruttura e con cui abbiamo avviato tutta la formazione oncologica. Attualmente sono ancora in contatto con molti colleghi, e in particolare seguo il lavoro onco-ematologico dei team di Francesco Merli e di Carmine Pinto, due specialisti riconosciuti internazionalmente.
Desidero anche citare che è dal Santa Maria che sono partite le prime sperimentazioni dei test anticorpali per la positività a Covid-19, merito di un importante microbiologo italiano, Edoardo Carretto.
Grazie alla volontà della Direzione in carica nel 2012-2015 e ai ricercatori, ho potuto ingegnerizzare i laboratori di ricerca e acquisire la strumentazione necessaria col più elevato possibile stato dell’arte, cercando di tenerla al minimo indispensabile per questioni di budget ma funzionale ai nostri bisogni, formando anche specifici ricercatori per il loro utilizzo. Abbiamo scritto progetti e grants per milioni di euro di finanziamenti. Nei tre anni dal 2012 al 2015 abbiamo agito a tappe forzate e fatto vivere quello che ho considerato un sogno. Un bel gruppo di giovani italiani e reggiani ha potuto lavorare a progetti di ricerca nei laboratori che avevamo da poco inaugurato.
Nel frattempo sorgeva dalle fondamenta il Core, la parte di ASMN dedicata all’oncologia, terminato e inaugurato a tempo record.
In futuro mi auguro che possa di nuovo ufficializzarsi una collaborazione per portare avanti progetti di comune interesse;. Il lavoro compiuto è stato immenso, e si deve alla volontà fortissima di questo ospedale e di una città che amo molto.
La disponibilità generale, il senso di appartenenza dei dipendenti mi hanno molto colpito. Sono felice di aver fatto una parte di cammino produttivo insieme a persone straordinarie sul piano professionale e umano. Lavorare e vivere a Reggio e stata un’esperienza unica, per come sono stata accolta, aiutata, consigliata, per aver imparato tantissime cose in una realtà clinica bella, generosa e corale come quella del Santa Maria Nuova.
Accanto al lavoro da ricercatrice e direttrice di dipartimento, c’è stata e c’è l’appartenenza alla scherma, compagna di molte sere, con un gruppo di atleti rimasti amici del cuore, tra allenamenti e birra serale; la squadra di Massimo Bertacchini mi portò all’argento europeo Master nel 2015, mio ultimo anno da tesserata reggiana.
Non ultimo, voglio parlare del cammino coi compagni del mio partito, ho fatto parte di un Circolo da cui sono partiti elementi politici e amministrativi di spicco. Ho condiviso battaglie, campagne elettorali, e la mitica Festareggio. Ora sono in circolo a Sesto ma mi sento gemellata con voi.
Rimango reggiana ufficialmente anche con l’appartenenza a EWMD (European Women’s Management Development) sono socia del Chapter EWMD di Reggio e non ho mai pensato di cambiare. Questo gruppo di donne manager organizza eventi straordinari e formazione e…anche aperitivi di networking.
Con le amiche ewmd abbiamo realizzato per ben due anni a Reggio, l’ultimo a luglio 2020 il convegno Donne e Scienza, delle Top Italian Women Scientists (da me presieduta) un prototipo del quale l’avevo organizzato in passato con le colleghe del Santa Maria; è un ultimo punto importante nel mio racconto. Come sapete la causa delle donne nelle carriere di ricerca medica e sanitaria mi appartiene. Fui colpita da quante donne “Primario” e responsabili di strutture, di grande spessore, avessero trovato spazio e autorevolezza all’Arcispedale.
La seconda edizione del convegno Top Scientists e EWMD ha visto il saluto inaugurale del Sindaco Luca Vecchi e della consigliera regionale Roberta Mori, con cui siamo state molto amiche nella mia vita reggiana.
In un momento in cui tutti trepidiamo per il ritorno a un futuro di nuovo “libero” ma più consapevole, mi manca la mia visita mensile alla palestra, all’ospedale e agli “aperò” culturali delle EWMD. E ovviamente…il mio PD”.
(*) Vedi al link: http://www.asmn.re.it/grant-office-2
Adriana Albini
Ci teniamo a ricordare che Adriana Albini è tra le 20 personalità che accedono alla fase finale del contest promosso da D Repubblica per designare la donna dell’anno 2020.
Cliccando sul presente link: http://ladonnad.repubblica.it è possibile prendere visione della rosa delle finaliste. La vincitrice sarà annunciata sabato 12 dicembre con la pubblicazione della foto sulla copertina del settimanale D Repubblica.
Non sarà affatto difficile immaginare quale sia stata una delle preferenze che, con piena convinzione, abbiamo espresso noi militanti del Circolo Reggio Emilia Est.